18 Giu 2025

Osservatorio Investitori 2025 di CNP Assicura: tra ricerca di sicurezza e consulenza di qualità

•    Sicurezza del capitale (39%) e stabilità del rendimento (21%) prioritari nella scelta degli investimenti degli italiani
•    L’82% si rivolge a banche o consulenti per la gestione dei propri investimenti
•    Le polizze vita al primo posto tra le tipologie di investimenti conosciuti (86%) e tra quelle maggiormente sottoscritte (60%)


Milano, 18 giugno 2025 – In un contesto economico incerto e segnato da un clima crescente di preoccupazione, gli investitori italiani continuano a privilegiare sicurezza e stabilità, affidandosi alla consulenza professionale. Sono queste alcune delle evidenze della nuova edizione dell’Osservatorio Investitori di CNP Assicura – società parte di CNP Assurances, quinto Gruppo assicurativo in Italia – realizzato in collaborazione con BVA Doxa, che analizza comportamenti, attitudini e competenze in ambito finanziario degli italiani, con un campione di 2.400 intervistati. 
Dall’indagine emerge una crescente attenzione verso l’analisi e l’informazione finanziaria: il 77% degli intervistati si dichiara interessato a questi temi, con un coinvolgimento quasi totale da parte dei clienti Private. Allo stesso tempo, permane la necessità di un supporto qualificato: l’82% si affida infatti a banche o consulenti per la gestione dei propri investimenti. Solo il 18% del campione afferma di prendere decisioni in modo autonomo e con piena consapevolezza.

Nella scelta degli investimenti, emergono come prioritari per gli investitori la sicurezza del capitale (39%) e la stabilità del rendimento (21%). Seguono l’elevato rendimento e la fiscalità agevolata, soprattutto per i Private. Nonostante rimanga ancora marginale, torna a crescere l’attenzione verso l’esenzione dalle tasse di successione (8%). In calo rispetto a quanto evidenziato nel 2024 l’interesse per gli investimenti socialmente responsabili: solo l’8% la valuta come caratteristica di primaria importanza nel momento in cui si investe (il dato è sensibilmente più basso fra i Private) e solamente il 23% dei rispondenti dichiara di detenere un investimento sostenibile, confermando l’importante flessione già segnalata dall’Osservatorio lo scorso anno. I Private, nonostante un dilagante scetticismo, rimangono i più coinvolti. Inoltre, davanti a una possibile scelta tra investimento socialmente responsabile e investimento generico, più della metà del totale campione sceglierebbe il primo solo a parità di rendimento. 

Diminuisce anche la fiducia nel futuro: il 54% degli intervistati si dice sensibilmente più preoccupato per l’andamento dei propri investimenti (6 punti percentuali in più rispetto al 2024) e il 44% prevede rendimenti inferiori rispetto agli anni precedenti. Tra i fattori che preoccupano di più, la tenuta del sistema sanitario nazionale, indicata dal 40% come principale fonte di preoccupazione, i cambiamenti climatici e la situazione geopolitica.

Come spesso accade in Italia, si investe più per far fronte alle emergenze che per prevenirle. Il 44% degli intervistati dichiara infatti di investire per avere un “fondo di riserva” in caso di spese impreviste. Tuttavia, c'è anche un 56% che mostra un approccio più orientato agli obiettivi, investendo con uno scopo ben preciso. Tra questi, i principali motivi sono: gestire le spese legate alla salute e all’assistenza, realizzare progetti personali e garantire un capitale agli eredi – quest’ultima, in particolare, è la priorità per i clienti Private.

L’atteggiamento rimane prudente in caso di impatto negativo sui mercati: il 40% dichiara di preferire mantenere l’investimento fino al recupero del capitale iniziale, mentre solo il 2% disinveste subito. Inoltre, più della metà preferisce aspettare piuttosto che apportare modifiche al proprio portafoglio. Cresce, trainata dai patrimoni più bassi, la quota di quanti non saprebbero cosa fare.

Gli strumenti di investimento preferiti dagli italiani

Dai dati della ricerca emerge una preferenza per strumenti di investimento tradizionali, percepiti come più sicuri. 

In particolare, le polizze vita di risparmio/investimento/previdenza risultano essere le più sottoscritte, con un 60% degli intervistati che dichiara di detenerle attualmente, percentuale che sale al 69% tra i clienti Private. Seguono i fondi di investimento che si confermano una scelta diffusa, posseduti dal 49% degli investitori, ma con una presenza decisamente più marcata tra chi dispone di patrimoni più elevati: li detiene il 72% degli Upper Affluent e il 77% dei Private. Anche i titoli di Stato restano popolari, detenuti dal 44% del campione, con una diffusione che cresce proporzionalmente al patrimonio – segno di una maggiore capacità di diversificazione tra i più facoltosi. Più contenuta, ma comunque rilevante, è la quota di chi investe in azioni (38% totale), mentre risultano ancora basse le sottoscrizioni di strumenti sostenibili e responsabili (22%) e soprattutto le criptovalute (14%), che restano una nicchia. 

Digitalizzazione e ruolo dell’Intelligenza Artificiale 

L'intelligenza artificiale (IA) risulta un tema trasversale di crescente interesse: il 60% dei rispondenti dichiara infatti di seguirne le notizie. Sebbene non ancora centrale nella pratica quotidiana degli investitori retail, si percepisce una crescente apertura verso soluzioni digitali più evolute: il 60% degli intervistati dichiara di desiderare una gestione online più semplice, a partire dai portali di investimento. Questo dato suggerisce una possibile integrazione progressiva dell’IA, soprattutto in termini di personalizzazione dell’offerta, automazione dei processi e supporto alle decisioni: il 47% sarebbe disposto a sottoscrivere investimenti sulla base di suggerimenti forniti dall’IA. Tuttavia, di questi, il 70% vorrebbe comunque una supervisione del proprio referente e il 41% vorrebbe fosse la Banca o la Compagnia di fiducia a gestire la piattaforma. 

“Nell’attuale scenario di incertezza e aspettative più caute rispetto al passato, il settore assicurativo resta un attore chiave per rispondere alle esigenze di investimento degli italiani – commenta Paolo Fumo, Direttore Commerciale di CNP Assicura – Il fatto che sicurezza e progettualità restino elementi centrali, con una crescente richiesta di consulenza, è per noi un messaggio importante: occorre costruire relazioni solide e soluzioni semplici, capaci di accompagnare le famiglie anche nei momenti di maggiore complessità. Dalla ricerca condotta da BVA Doxa, le polizze risultano essere la tipologia di investimento più conosciuta (86% dei rispondenti) e si confermano uno strumento affidabile per chi cerca stabilità.”  

“Quest’anno, i dati dell’Osservatorio Investitori tratteggiano un’Italia più riflessiva – aggiunge Sara Galli, Business Account Manager BVA Doxa. L’investitore medio risulta essere più attento, ma anche più esposto a fattori esterni che generano ansia e incertezza. La crescente richiesta di consulenza e la preferenza per strategie difensive raccontano, inoltre, un bisogno forte di sentirsi accompagnati, non solo nelle scelte, ma anche nella costruzione di un’idea di futuro più stabile, comprensibile e realistica.”