A seguito dell’approvazione del progetto di fusione da parte di Ivass, dal 31 dicembre 2023 CNP Vita Assicurazione S.p.A. e CNP Vita S.c.a.r.l. sono state incorporate nella società CNP Vita Assicura S.p.A.
26 Apr 2023

Finanza e assicurazioni: il 68% degli investitori italiani si dichiara competente in materia, ma meno del 50% conosce gli investimenti responsabili

•    Secondo l’Osservatorio Investitori realizzato da CNP Vita Assicura e CNP Vita Assicurazione, commissionato a BVA Doxa, gli investitori italiani si sentono molto o abbastanza competenti sulle tematiche finanziarie ma pochi conoscono approfonditamente i vari strumenti di investimento

•    Emergono anche preoccupazioni in merito al contesto macroeconomico attuale: il 66% degli investitori si dichiara più preoccupato dell’andamento dei suoi investimenti rispetto a 12 mesi fa


Milano, 26 aprile 2023 – Le incertezze dell’attuale contesto macroeconomico internazionale influenzano anche i mercati finanziari e, di conseguenza, il comportamento degli investitori italiani: il 66% di loro si dichiara più preoccupato dell’andamento dei suoi investimenti rispetto a 12 mesi fa. È quanto emerge dall’Osservatorio Investitori presentato da CNP Vita Assicurazione e CNP Vita Assicura, commissionato a BVA Doxa che ha condotto oltre 2400 interviste. Lo studio analizza i comportamenti degli investitori italiani, le loro attitudini e le competenze in ambito finanziario.

In una fase di transizione, una conoscenza solida degli strumenti finanziari a disposizione degli investitori risulta ancor più importante: il 68% di loro si dichiara molto o abbastanza competente in materia di investimenti e il 62% ferrato anche sulle tematiche finanziarie in generale, ma solo il 48% ha familiarità con gli investimenti sostenibili e responsabili. 

La conoscenza degli strumenti finanziari
Gli investitori italiani si sentono molto o abbastanza preparati anche sulle tematiche legate alle assicurazioni vita e danni (68%) e all’inflazione (67%) – ma solo il 15% ritiene di avere una conoscenza approfondita. Tra questi, le categorie degli “upper affluent” e dei “private” sono quelle che dichiarano una conoscenza maggiore. 

Guardando le diverse tipologie di investimenti, meno di un intervistato su 2 (48%) conosce gli investimenti sostenibili e/o responsabili, mentre il 39% dichiara di averne sentito parlare. Solo il 63% dichiara di conoscere le obbligazioni societarie (il 29% ne ha solo sentito parlare e l’8% non le conosce proprio). Il grado di padronanza della materia cresce quando si parla di azioni (conosciute dall’84% degli investitori), di fondi di investimento e titoli di stato (86%) e polizze vita/ investimento/previdenza (90%).

Rispetto alle modalità con cui gli investitori si informano relativamente alle tematiche legate a finanza e investimenti, il 73% sceglie di consultare la propria banca/consulente finanziario. Solo il 59% invece dichiara di consultare internet, il 56% legge articoli su quotidiani o periodici e il 53% segue le quotazioni della borsa.

Preoccupazioni per il futuro e i comportamenti pratici
Dalla ricerca emerge come i comportamenti pratici degli investitori siano, in questo periodo, fortemente influenzati dalle incertezze legate al contesto macroeconomico. 
Il 59% degli intervistati dichiara di investire per avere soldi da parte per ogni evenienza. Inoltre, quasi 7 investitori su 10 si dichiarano più preoccupati dell’andamento dei loro investimenti rispetto a 12 mesi fa (il 21% è addirittura molto più preoccupato).

Il livello di preoccupazione evidenzia un rilevante grado di incertezza su come agire: pensando al contesto socio-economico, infatti, in termini di prospettive di investimento, quasi 1 investitore su 2 (49%) pensa che sia meglio non fare nulla e capire cosa accadrà nel futuro. Il 34%, con una buona incidenza di chi ha patrimoni più ampi, invece, sembra avere le idee più chiare e identifica questo periodo di incertezza come un buon momento per investire, mentre solo il 17% pensa che sia meglio disinvestire.

Paolo Fumo, Direttore Commerciale delle Compagnie CNP Vita in Italia ha dichiarato: “I dati della ricerca che abbiamo condotto grazie alla collaborazione con BVA Doxa ci confermano alcuni aspetti molto interessanti in merito al comportamento degli investitori italiani. Sia per prodotti finanziari che assicurativi, è fondamentale che la consulenza porti un valore aggiunto agli occhi dell’investitore, che al giorno d’oggi ha una maggiore consapevolezza del futuro rispetto a qualche anno fa, ma che ovviamente non può leggere le evoluzioni del mercato con gli stessi strumenti di un addetto ai lavori in momenti di grande incertezza macro-economica, chiedendo risposte ove possibile rassicuranti e che aiutino a vedere in maniera più chiara il futuro.
Mai come in questo momento emerge quindi la grande responsabilità che tutti i professionisti del settore finanziario-assicurativo hanno rispetto al tessuto economico-finanziario del Paese: un contesto che rende sempre più evidente il ruolo sociale delle Compagnie e al contempo consolida quello dei consulenti come punto di riferimento fondamentale per chi investe
”.